
LA SUPERCOPPA AL MILAN CHIUDE IL CALCIO NATALIZIO: CLASSIFICA ALLUNGATA, VIOLA E LAZIO IN CRISI, JUVE E MILAN SOLO PER IL 4° POSTO. CONTE VEDE LO SCUDETTO, SERVONO 3 RINFORZI. ATTESA PER I RECUPERI DI DEA E INTER, MA HANNO GIA’ GIOCATO 10 GARE PIU’ DEL NAPOLI. SCOPPIERANNO? VERITA’ TRA 2 MESI, MA ANTONIO HA GIA’ VINTO!
La vittoria della Roma sulla Lazio e quella del Milan in Supercoppa, chiudono la fase natalizia in cui si sono evidenziate 2 elementi:
- Conte aveva previsto che la classifica si sarebbe allungata (Lazio e Fiorentina hanno perso punti);
2 gli allenatori fanno ancora la differenza.
L’ha fatta Ranieri con i giallorossi, Conceiçao al Milan, ovviamente Conte che in 5 mesi ha preso il Napoli 10° in classifica e alla fine del girone d’andata è primo in attesa dei recupero di Atalanta e Inter.
Argomento portante da qui in avanti è come risponderanno Milano, Roma e Napoli, piazze difficili pronti ad esaltarsi ma anche a deprimersi per qualche vittoria o sconfitta.
Sopratutto Napoli, dove il tifo è più irragionevole che altrove, i media sono appiattiti agli ordini di De Laurentis, per fortuna c’è Conte che fa corsa a se!
Pochi giorni fa si lamentò in conferenza stampa: “abbiamo 41 punti cosa volete di più?” Ha girato a 44, come avevo previsto e la sua domanda diventa ancora più pressante…
Questo è il Napoli di Conte non di De Laurentis, che ha sentito il bisogno di ricordare di essere il ‘deus ex machina’. E la riposta ad Antonio è: Napoli vuole lo scudetto, perchè è possibile vincerlo a patto che…
A patto che De Laurentis compri 3 giocatori importanti a gennaio, perchè per il resto le condizioni per vincere ci sono tutte.
In primis, delle contendenti, il Napoli è l’unico che può concentrarsi solo sul campionato.
Inter e Atalanta hanno già giocato 10 partite in più degli azzurri. Sforzo che si farà sentire alla ripresa della Champions.
Juve e Milan sono fuori, al massimo potranno puntare al quarto posto se Fiorentina e Lazio non si riprenderanno.
Entro la prima settimana di marzo, il Napoli avrà giocato tutti gli scontri diretti, gare che decideranno classifica e stagione.
Conte può fare meglio dell’andata, quando ha perso con Atalanta e Lazio, pareggiato con Inter e Juve, vinto con la Fiorentina.
Incideranno molto gli infortuni.
Gasperini ne ha patito di importanti, Scamacca e Scalvini su tutti. Adesso non si sa bene quando Retegui tornerà disponibile ed in che condizioni.
Inzaghi sta ancora aspettando Acerbi, Calanoglu entra ed esce, Thuram comincia a soffrire aver tirato tanto la carretta. A Riad si è infortunato anche De Vrji…
Il Napoli, invece, non ha avuto grandi problemi, tranne Buongiorno, e Conte ha ricordato che bisognerà essere bravi e attenti all’integrità dei giocatori.
Riassumendo: il Napoli è di diritto favorito nella corsa scudetto. Spesso vince a fatica, magari non diverte, ma con Conte è così.
E ai tifosi interessa solo vincere, sbugiardando tutte le critiche fatte ad Antonio all’epoca e negli anni della Juve.
L’irragionevolezza dei tifosi resta un fattore. Negativo.
Antonio però sa come isolare la squadra. Anche dalle critiche dei giornalisti, pronti a recriminare per gare vinte di misura, per poi osannare il Napoli cinico e fortunato di Firenze: 4 tiri in porta, 3 gol!
Sull’argomento voglio essere chiaro definitivamente: ciò che scrivo su questa pagina facebook è indirizzato ad alimentare il dibattito giornalistico, il confronto con gli addetti ai lavori, le riflessioni di intellettuali e dei responsabili delle istituzioni sportive e non.
NON SCRIVO PER I TIFOSI che possono fare Bar Sport dove vogliono non su questa pagina.
E’ assurdo leggere che qualcuno si chieda perchè la Juve possa pareggiare col Venezia, l’Inter batterlo 1-0 ed il Napoli debba vincere con scarto largo.
Perchè la Juve ha pareggiato 11 volte, l’Inter in certe gare cerca solo i punti stravolto dallo sforzo degli impegni infrasettimanali, mentre il Napoli deve dare sempre il massimo per costruire mentalità, consapevolezza, abitudine alla migliore prestazione.
Conte sa che siamo ancora lontanissimi da tutto questo, però la strada è giusta ed il suo Napoli può arrivare in testa fino in fondo se con gli adeguati rinforzi.
Il calcio a Napoli è importante, non per uno scudetto in più o in meno, perchè deve abituare il popolo a ragionare, a sforzarsi di andare oltre l’analfabetismo funzionale che è un deficit prima di controllo delle emozioni e del pensiero, poi lacune strutturali di lettura e comprensione di quanto si legge.
Ho ripreso le pubblicazioni di Nottesport.it proprio per combattere questo enorme problema, ritenendo il calcio grande metafora della vita ed osservatorio privilegiato da cui affacciarsi sui grandi fatti del mondo, la vita, le cose, le persone che ci circondano.
Dal 1987, quando arrivò il Primo Scudetto, il calcio a Napoli non è stato più e mai sarà più lo stesso.
E’ diventato altro, strumento di lettura socio-antropologica di una Città Globale qual’è Napoli. Scandendone i cambiamenti.
Nello stesso anno, partecipò a questo Mondo Nuovo anche Troisi che andò nelle sale con ‘Le vie del Signore sono finite’ in cui Camillo, barbiere di Acquasalubre, soffre d’una malattia psicosomatica, isteria da conversione!
E Pino Daniele, che compone la colonna sonora, scrive ‘Qualcosa arriverà’ uno svelamento come afferma il testo…
Voglio ‘o mare
‘E quatto ‘a notte miezzo ‘o pane
E si cadesse ‘o munne sano
Je nun me sposto
E resto ‘a sotto a mo’ guardà, oh no, no, no
Voglio ‘o mare
Cù ‘e mmura antiche e cchiù carnale
A vita ‘o ssaje ce pò fa male
E per sognare poi qualcosa arriverà!
Il sogno che deve arrivare è ciò che afferma con decisione Conte: “bisogna competere per vincere sempre, ogni anno”.
Concetto che vale per il calcio e per tutte le intraprese della città. Che peraltro non godono dell’enorme pubblico interesse che riscuote la squadra di pallone, creando una immunità emotiva e fattuale di cui hanno goduto e godono i padroni del vapore. O deus ex machina.
Due anni dopo il Primo Storico, cadde il muro di Berlino.
Il 7 febbraio 1992 fu firmato il trattato di Maastricht che definì l’Unione Europea.
Il calcio ha perso la sua natura di sport nel passaggio da associazioni senza scopo di lucro a Spa. Un ‘dramma’ che a Napoli si consumò il l 25 giugno 1964 quando l’Associazione Calcio Napoli assunse la denominazione di Società Sportiva Calcio Napoli, diventando contestualmente una società per azioni.
Il calcio che inseguono i tifosi è morto allora. A Napoli e in tutta Italia.
Oggi il tifo è speculare agli interessi dell’industria calcio, sfruttato dai club e dai network che tengono in piedi la serie A.
Il tifoso, per motivi esclusivamente personali, spesso frustazioni, fa finta di crederci, sta al gioco, riempie il quotidiano di gioie e dolori per una partita vinta o persa.
Si crogiola nell’irragionevolezza che giustifica tutte le malefatte di chi ha le redini del gioco per diventare ricco e famoso.
Ovviamente esistono anche realtà virtuose, in Italia poche, capaci di coniugare il profitto dei padroni con il consenso dei tifosi.
Lo schermo dove si può guardare chi è capace di ciò, sono gli stadi, i club che hanno investito e speso per strutture nuove di proprietà: attualmente in serie A Juventus, Atalanta, Udinese…
Da domenica si ricomincia col campionato, il Napoli può vincerlo grazie a Conte.
Tra 2 mesi sapremo tutto.