
IL CASO KVARA TIENE BANCO: CARESSA HA CERCATO DI CONVINCERE (BUCANDO CLAMOROSAMENTE) CHE LA CESSIONE SIA UN AFFARE. CI GUADAGNANO TUTTI, ANCHE CONTE, MA NAPOLI NON SARA’ MAI PUNTO DI ARRIVO DOVE OGNI ANNO SI COMPETE PER VINCERE. DE LAURENTIS FA SQUADRE DI PALLONE NON AZIENDA CALCIO, TUTTO INIZIA CON LE COMMISSIONI NEGATE DA ADL A JUGELI E BADRI!
Il Napoli ha vinto 2-0, poco importa il risultato più invece il risvolto della classifica dove l’Atalanta ha perso 2 punti e l’Inter ha stentato molto col Venezia. La Dea è attesa a 2 gare decisive, domani la Juve, sabato il Napoli sempre a Bergamo. Dopo si saprà di più.
Così come si saprà qualcosa di definitivo si spera dopo l’incontro con il PSG previsto a metà settimana.
Kvaratskhelia è l’argomento chiave di questi giorni, tutti si sono espressi tranne De Laurentis. Come sempre nelle retrovie quando le parole contano e scottano. Meglio così!
Tante, troppe e maldette sono state le parole di Caressa al club di Sky, ieri sera. Ha messo su un processo a Kvara per dimostrare che il Napoli faceva bene a cederlo. Sbugiardato da tutti gli ospiti seppur con incisività diverse (il gettone è importante).
BUCCIANTINI ha detto chiaramente che la serie A senza Kvara perde una luce.
DI CANIO ha visto Kvara rabbioso e poco lucido, mentre il georgiano del primo anno bisogna dimenticarselo.
BERGOMI ha spiegato che il rendimento di un calciatore non può prescindere da quello della squadra e che semmai fosse necessario ricordarlo il Kvara dello scorso anno era andato molto meglio del Napoli da 10° posto gestito direttamente da De Laurentis.
MARCHEGGIANI ha confermato l’onestà intellettuale, ammettendo che davanti ad una occasione professionale come quella offerta dal PSG, che risolve la vita di 3 generazioni, non si può restare insensibili.
Indipendentemente dall’indegno teatrino organizzato male da Caressa, i numeri proposti vanno assolutamente commentati.
- Quando si parla dell’idea su Kvaratskhelia ferma ai primi 6 mesi con Luciano Spalletti, si dice una FESSERIA COLOSSALE E INACCETTABILE da un giornalista che fa questo mestiere da anni.
Nel 2022/23, al primo anno di Serie A: 34 presenze, 12 gol e 13 assist. Ed è giusto sottolineare che 10 di quei 12 gol e 11 di quei 13 assist furono tra il 15 agosto e il 12 febbraio: 6 mesi e 2 giorni. Periodo in cui il Napoli somma il massimo vantaggio in classifica, andando calando partita dopo partita di rendimento individuale e di squadra. Inoltre gran parte degli assist servitida Kvara sono a beneficio di Osimhen, il quale da capocannoniere del campionato chiede ed ottiene un faraonico rinnovo (11 mln netti l’anno) firmato a dicembre 2023 con la promessa del manager di portare 150mln per la cessione.
Nel 2023/24, secondo anno di A ancora 34 presenze, 11 gol e 8 assist; 5 gol e 4 assist messi a segno dal 28 febbraio in poi, a stagione segnata ma proprio per questo comunque realizzati nel caos totale creato da ADL cambiando 3 allenatori!
Quest’anno (2024/25) Kvaratskhelia ha più o meno la stessa media: 17 presenze, 5 gol e 3 assist. Restando a secco a secco dal 29 ottobre quando segna un bellissimo gol al Milan a San Siro.
Nessuno ha ricordato nella ‘doverosa’ ricostruzione cosa sia accaduto in questi 30 mesi:
- Kvara arriva al Napoli per soli 13 mln e con un ingaggio ridicolo: 1,5 mln lordi l’anno! Il manager Jugeli preferisce il Napoli alla Juve anche per la promessa di una lauta commissione da dividere con il padre di Kviha, fatta da Giuntoli e mai rispettata perchè disconosciuta da De Laurentis.
- Dopo 16 mesi Kvara vede Osimhen, da lui sostenuto a suon di assist, quasi triplicare lo stipendio che arriva a 11 mln netti a stagione con clausola rescissoria da 130. Ed a lui niente.
- A giugno 2024 durante gli Europei il georgiano vede rifiutata la proposta del PSG di acquistare la coppia (con Osi) per 220mln. Una occasione irrinunciabile per tutti che gli avrebbe fatto guadagnare 9 mln netti l’anno + bonus, offerta che De Laurentis rifiuta a malincuore per il veto di Conte che impone il no alla cessione.
- Al tempo stesso Conte, nei colloqui per convincere Kvara a restare, si impegna a spingere il rinnovo del contratto. De Laurentis è costretto a trattare mettendo il limite a 6 mln compresi bonus, quanto percepisce Lukaku. Jugeli manager di Kvara ne chiede 8, poi ne accetta anche 6 a salire anno dopo anno fino a 9, ma con una clausola da 70/80 mln rifiutando i 110 chiesti da ADL.
- Su questa ipotesi non si arriva mai ad una vero accordo perchè ballano ancora le commissioni per Jugeli ed il padre Badri disconosciute da De Laurentis, nel momento dell’acquisto di Kvara.
- Il Napoli fa trapelare che è tutto ok, l’accordo si firmerà entro Natale 2024, ma è l’ennesima bugia. Notizia che ottiene l’effetto di velocizzare il ritorno di fiamma del PSG che ricontatta Jugeli, Badri e Kvicha impegnandosi ad un ingaggio da 9mln + bonus. Ovviamente commissioni per l’entourage e parte.
Tutti accettano e Kvara comunica a De Laurentis e Conte che vuole essere ceduto.
Adesso fatta la cronaca dei fatti, c’è qualcuno non in mala fede e competente di calcio, che possa escludere il peso della questione rinnovo sul rendimento del giocatore? Un ragazzo di 23 anni che passa dalla guerra in Ucraina all’Eldorado della Serie A ed in particolare di Napoli?
Chi lo fa è stupido ed in male fede e non può essere preso in considerazione.
Conte ha ammesso di essere rimasto deluso dal fatto che le parti non abbiano trovato un accordo ritenendo Kvara un giocatore IMPORTANTE!
Ovviamente non può obbligare il club ad andare oltre i 6mln (5 + bonus) offerti al georgiano, ma è probabile che abbia spiegato la differenza tra Napoli e Parigi, tra De Laurentis considerato di passaggio e lo Sceicco ritenuto da tanti punto di arrivo, non solo dal punto di vista economico.
In questo weekend nei miei punti test a Posillipo e Chiaia mi sono state rivolte insistentemente 3 domande:
- “Perché il Napoli dovrebbe vendere uno dei suoi migliori giocatori?”
- “Che senso ha privarsi anche di lui dopo essersi già privati di Osimhen se l’ambizione è vincere lo Scudetto?”
- Chi ci guadagna di più da questa cessione e chi se ne prende la responsabilità?
Ci guadagna di più Aurelio De Laurentis se davvero venderà a circa 80 milioni, con una plusvalenza superiore ai 60.
Affarissimo già a 70 milioni cash per cui ADL sarebbe prontissimo a portare lui Kvara sotto la Tour Eiffel.
Risolverebbe il buco per la spesa da 150mln scuciti con malanimo al mercato estivo, scongiurando un Osimhen-bis e ritrovando solidità economica che è l’unica cosa che gli interessa.
Ma l’ultima domanda è: Conte perderebbe un giocatore decisivo?
La risposta che Conte non darebbe mai è ‘no’…
Sia sotto l’aspetto del rendimento in calo (passeggero) sia per quello più importante: la compatibilità tecnico-tattica nell’idea di calcio del tecnico.
Neres ha portato concorrenza nel ruolo; e per quanto il brasiliano si esprima meglio della parte di Politano, a sinistra ha trovato spesso soluzioni per il gol. Inoltre c’è la funzionalità all’idea del tecnico.
Mentre lo scintillante Napoli ‘Spallettiano’ di Kvaratskhelia non poteva fare a meno, nel solido ma meno divertente Napoli ‘Contiano’ l’estro e la creatività sono subordinati a dedizione e rispetto di una rigida fase difensiva.
Esigenze cui Kvara si è piegato ma che non lo esaltano.
Da qui la sensazione che alla prima difficoltà, Conte rinfaccerebbe certamente un ‘indebolimento’ della rosa; al tempo stesso l’addio del georgiano non gli toglierebbe il sonno dandogli la possibilità di pretendere altre pedine a lui gradite.
Il tornaconto di Kvaratskhelia è equamente diviso tra i tanti soldi in più, la vetrina della Champions, vivere a Parigi per un giovane dell’est Santuario della Bella Epoque ancora oggi, ma sopratutto un ambiente, un club, una proprietà che deve vincere sempre ai massimi livelli. Cosa che il Napoli non è, nonostante Conte, difficile da credere lo possa diventare.
La realtà dei fatti, quella fredda, che giustamente non piacere ai tifosi, dice che da questo affare ci guadagnano tutti, meno i tifosi.
Insomma di questo bollente dibattito, c’è ben poco da scaldarsi.
Il calcio vero è quello europeo. In Italia nessun club può più permettersi certi acquisti e la competenza diventa requisito assoluto e indispensabile.
Competenza per realizzare un progetto industriale che metta avanti a tutto nell’ordine: staff dirigenziale di prim’ordine, stadio, centro sportivo, settore giovanile, seconda squadra, rapporto stretto e forte con i napoletani anche attraverso un sede cittadina si rappresentanza e riferimento.
Visione e Competenza che De Laurentis in 20 anni ha mostrato di non avere inseguendo l’arricchimento personale a discapito di quello del club. Ovvero facendo una squadra di pallone non un’azienda che produce calcio!
Per questo motivo Conte appena avrà raggiunto i suoi obiettivi saluterà tutti, ringraziando Napoli ed i napoletani per l’esperienza vissuta.
Senza che Napoli sarà diventata nel calcio CAPITALE GLOBALE DOVE BISOGNA COMPETERE PER VINCERE OGNI ANNO!
Purtroppo, ma veramente purtroppo quest’è!