DA GENNAIO 2025 TORNA ‘NOTTE SPORT’

DA GENNAIO 2025 TORNA ‘NOTTE SPORT’, QUANDO VINCONO LE IDEE’, ROTOCALCO ON LINE CHE DIRIGO DAL 2008. LO IDEAI 45 ANNI FA PER LA TIVVU’, OGGI RACCONTA IL MONDO VISTO DA NAPOLI ATTRAVERSO LA METAFORA DEL CALCIO. TRA GLI OBIETTIVI COMBATTERE L’ANALFABETISMO FUNZIONALE IN CUI VERSA IL 30% DEGLI ITALIANI E LO STATUS TIFOSI!

Il rapporto Ocse 2024 afferma che il 30% degli italiani è analfabeta funzionale e quasi il 50% ha serie difficoltà di problem solving.

Un dato che conoscevo già da almeno 5 anni, sperando che potesse migliorare. Non è stato così anzi, ribadendo la necessità di utilizzare calcio, spettacolo, ogni argomento di presa popolare per stimolare la lettura, il far di conto, confrontarsi con analisi e commenti per decifrare la soluzioni alle problematiche esposte negli articoli.

Inoltre serve che si leggano testi non brevi, con frasi articolate, e argomentazioni complesse per allenare i lettori a migliorare i loro deficit.

Questo è uno dei motivi per cui ho attivato la mia pagina facebook che dai primi di gennaio 2025 lascerà spazio e ruolo al ritorno di ‘Notteport’ testata che dirigo dal 2008.

Ecco la sintesi del triste rapporto Ocse che descrive i problemi degli italiani con comprensione ed analisi del testo e tutto quanto riconduce all’utilizzo dei numeri.

Dai 15 ai 20 punti sotto la media Ocse per capacità di leggere e capire testi scritti e informazioni numeriche, così come raggiungere il proprio obiettivo in una situazione dinamica in cui la soluzione non è immediata.

Oltre 1/3 degli adulti in Italia è analfabeta funzionale e quasi la metà ha serie difficoltà di ‘problem solving’.

Lo rivela il Survey of Adult Skills, l’indagine sugli adulti realizzata dal programma Ocse per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti.

Da un decennio l’Italia è in fondo alla classifica!

L’Italia è lontana dai 260 punti che sono media Ocse, in classifica al quartultimo posto, prima solo di Israele, Lituania, Polonia, Portogallo e Cile… ed a distanza siderale (decide di punti) da Finlandia, Giappone, Olanda, Norvegia e Svezia, i paesi con le migliori prestazioni nei 3 domini.

E soprattutto al Sud la situazione è drammatica.

I residenti nel Nord e nel Centro d’Italia riescono spesso a raggiungere punteggi di competenza pari o vicini a quelli della media Ocse, non nel Mezzogiorno che presenta valori sempre significativamente inferiori alla media.

I migliori risultati arrivano dal Nord-Est, unica area in cui si raggiungano risultati sufficienti anche relativamente alla capacità di comprendere e usare i numeri.

Natale Forlani, presidente Inapp spiega: “È evidente la stretta relazione tra competenze cognitive e sviluppo del Paese. I valori più bassi di competenze si concentrano nelle aree meno attrattive. Bisogna investire nei territori del Mezzogiorno”.

Pesa anche l’età. Le persone di 55-65 anni mostrano i valori di competenza più bassi rispetto ai giovani di 16-24 anni e le donne sono ancora lontane dagli uomini nella capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche.

Un segnale positivo c’è. I giovanissimi (16-24 anni) in Italia raggiungono punteggi di competenze superiori al resto della popolazione e, nel caso della numeracy, anche dei giovani di 25-34 anni.

Il divario di competenze tra 16-24enni e 55-65enni, in termini di valori medi di competenze, è sempre evidente qualsiasi sia il dominio preso in esame: ciò che si osserva nel caso italiano è una notevole perdita di competenze all’avanzare dell’età, ma con un buon bagaglio di partenza.

Nella literacy il 35% degli adulti italiani (media Ocse 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1 e rientra quindi nella categoria degli analfabeti funzionali.
Nel senso che sanno leggere e scrivere, ma hanno difficoltà grandi (o insuperabili) nel comprendere, assimilare o utilizzare le informazioni che leggono.

Nella definizione Ocse, al livello 1 (25% del campione in Italia) riescono a capire testi brevi ed elenchi organizzati quando le informazioni sono chiaramente indicate.

Al di sotto del livello 1 (10%) possono al massimo capire frasi brevi e semplici. All’estremità opposta dello spettro (livelli 4-5), il 5% degli adulti italiani (contro il 12% medio Ocse) ha ottenuto i risultati più elevati, in quanto possono comprendere e valutare testi densi su più pagine, cogliere significati complessi o nascosti e portare a termine compiti.

Anche in matematica nell’indagine 2023, il 35% degli adulti italiani (media Ocse 25%) ha ottenuto punteggi pari o inferiore al livello 1. Sono in grado di fare calcoli di base e trovare singole informazioni in tabelle o grafici, ma sono in difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (ad esempio risolvere una proporzione) al livello 1 (24% in Italia). Al di sotto (11%) possono solo sommare e sottrarre piccoli numeri. Sul fronte opposto, gli adulti ‘high performers’, ai livelli 4 o 5 delle competenze matematiche, sono il 6% in Italia, ma molto al di sotto del 14% medio Ocse.

La soluzione è nell’istruzione, che ha ruolo fondamentale nell’accrescere le competenze.

In Italia, gli adulti di 25-65 con titoli di studio terziario ottengono punteggi di competenze superiori rispetto a chi ha un’istruzione secondaria superiore e, ancor di più, in relazione a quanti possiedono al massimo un’istruzione secondaria inferiore.

Nonostante ciò solo il 20% delle persone di 25-65 anni possiede un livello di istruzione pari o superiore alla laurea e ben circa il 38% ha un titolo di studio inferiore al diploma.

Gli uomini continuano ad avere migliori risultati delle donne in numeracy, mentre non vi sono differenze di genere in literacy e problem solving adattivo.

E il divario aumenta quando le analisi sono circoscritte alle sole persone con istruzione terziaria, ma si annulla se si considerano solo gli adulti con un titolo di studio terziario in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.

“La ridotta quota di donne con titoli Stem, che conferma le scelte selettive delle donne dettate da stereotipi culturali, pone ostacoli al raggiungimento della parità di genere nelle competenze di numeracy, ma anche alla crescita complessiva delle competenze del Paese”.

Nella foto: Mariella Ciotola (segreteria di redazione), Romolo Acampora (direttore), Walter Pandimiglio (altri sport), P.Paolo Paoletti (conduttore e inviato), Raffaella De Francesco (responsabile palinsesto), Ciccio Marolda (calcio/altri sport), Nando Rocco (Amministratore delegato Telelibera 63), Lorenzo Selo (primo cameraman), Valerio Monge (secondo cameraman) Stefano Traditi (aiuto operatore).

Scroll to Top